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Fumo e tumore al polmone: sono realmente più a rischio i fumatori?

La risposta scaturisce degli studi scientifici condotti sui dati del Registro Tumori Italiano (AIRTUM)

In ogni parte del mondo il tumore al polmone rimane uno dei tumori più aggressivi, con un tasso di sopravvivenza sotto il 20% a 5 anni dalla diagnosi. A causa dell’alta diffusione e della bassa sopravvivenza, rappresenta una delle più comuni cause di morte per tumore. In Europa, nella graduatoria per diffusione è al terzo posto dopo il tumore alla mammella e quello alla prostata.

Dal confronto tra il triennio 1999-2001 e il triennio 2008-2010, i nuovi casi di tumore registrati in Italia sono diminuiti negli uomini passando da 85 a 67,8 per 100.000 abitanti, mentre sono aumentati nelle donne passando da 17,7 a 21,9 per 100.000 abitanti, il che si traduce in 28.000 nuove diagnosi di tumore in un anno per gli uomini e 13.500 nelle donne.

Il fumo di sigarette è senza dubbio il più rilevante fattore di rischio per l’insorgenza di un carcinoma del polmone: ad esso, infatti, è attribuibile l’85-90% di tutti i tumori polmonari (su 10 diagnosi di tumore, 9 sono attribuibili al fumo di sigaretta). Vi sono però anche altre cause che possono generare tumore al polmone: la genetica, l’inquinamento dell’aria, l’inquinamento degli ambienti chiusi (ad es. presenza di gas come il radon) e il fumo passivo.

Ciò detto, si afferma spesso che il tumore al polmone possa insorgere anche senza aver mai fumato una sigaretta; a riguardo però i numeri parlano chiaro: rispetto ai non fumatori, il rischio di ammalarsi di tumore al polmone aumenta di circa 14 volte per chi fuma e fino a 20 volte nei forti fumatori (oltre le 20 sigarette al giorno).

 

Rischio relativo di ammalarsi di tumore al polmone

 

Il periodo di latenza tra l’esposizione al fumo e l’insorgenza del cancro è di circa 30 anni, per questo possiamo affermare che le attuali statistiche sul cancro del polmone riflettono il numero di fumatori degli anni ’80 . L’aumento del tasso di tumore al polmone nelle donne e la diminuzione negli uomini, così come sopra evidenziato, può essere spiegato con il fatto che in Italia – dagli anni 60 ad oggi – l’abitudine degli uomini a fumare è diminuita dal 65% al 23,9% e nelle donne è aumentata dal 6,2% al 18% (rilevazione del 2008) con un picco del 26% nel 1990.

Una magra consolazione per l’Italia è rappresentata dalla percentuale del 14,3% di sopravvivenza dei pazienti a 5 anni dalla diagnosi, percentuale di poco più elevata rispetto alla media europea (13,0%).


Referenze:

  • Trends in Lung Cancer and Smoking Behavior in Italy: An Alarm Bell for Women. Trama A, Boffi R, Contiero P, Buzzoni C, Pacifici R, Mangone L, and AIRTUM Working Group. Tumori Journal, Vol 103, Issue 6, pp. 543 – 550. 2017. Leggi lo studio
  • I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2016. Rapporto AIRTUM 2016 I numeri del cancro in Italia – 2016

 


Se vuoi approfondire la tematica delle malattie polmonari, ne parlerà il Prof. Marco Confalonieri in occasione della conferenza che si terrà domani 13 luglio 2018 all’ISBEM.

 


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