Il 21 giugno oltre
al solstizio d’estate si celebra la giornata mondiale del cane in ufficio. E
all’ISBEM è festa in questi giorni. Per anni è stato ospite Toby, il
cane-ricercatore, un bassotto meticcio dallo spiccato senso dell’orientamento,
caro a tutti gli habitué dell’istituto. Grazie anche al supporto di
associazioni di volontariato animaliste, tra cui “Gli amici di Snoopy”, che
scelgono l’ISBEM per i loro incontri, è stato possibile ospitare e prendersi
cura di un cucciolo in cerca di famiglia. L’ultimo arrivato è appunto Billy, un
altro meticcio che sin da subito si è sentito a casa. Mirella Ignone, tra le
volontarie dell’associazione animalista, lo ha portato in istituto e da allora
anche i ricercatori non possono farne a meno. I benefici della presenza di un
cane sono ampiamente riconosciuti, ma pare che averlo vicino alla scrivania
possa contribuire persino ad aumentare la produttività. Quella che è una prassi
negli Usa, sta diventando un’abitudine anche in Italia. Tanto che il
grattacielo più hi-tech di Milano è già pet-friendly, e persino nel grattacielo
Unicredit a Milano, che ospita 4.300 dipendenti, si può lavorare con il cane.
Ci si prenota per i turni e la lista d’attesa è sempre molto lunga. E senza
andare troppo lontano anche l’Istituto scientifico ha scelto di “adottarne” uno.
Secondo alcuni recenti studi, il clima è più sereno e la produttività migliora
nelle aziende che aprono le porte agli animali domestici. In tanti ormai ne
sono convinti e quella che negli Stati Uniti è ormai un’abitudine consolidata,
anche da noi sta prendendo piede sempre di più. Non c’è da stupirsi, visto che
l’81,6% degli italiani non vorrebbe mai staccarsi dal proprio pet che considera a tutti
gli effetti un membro della famiglia (secondo i dati Doxa/Assalco 2019). Ma
portare il quattrozampe in ufficio è un toccasana per migliorare l’umore anche
tra colleghi. Billy è persino in grado di accompagnare i ricercatori in giro in
quel di Mesagne e di tornare autonomamente in istituto, come se abitasse qui da
sempre. In attesa di una normativa che regolamenti l’ingresso dei cani in
ufficio, si gode della presenza di un ospite, che nella maggior parte dei casi,
regala sorrisi a volontà, ricambiati con abbondanti coccole inaspettate.
Posted: 24 giugno 2019 by COMEPER COmitato MEsagne PEr-la-Ricerca
Un amico a quattro zampe per lavorare al meglio
Il 21 giugno oltre al solstizio d’estate si celebra la giornata mondiale del cane in ufficio. E all’ISBEM è festa in questi giorni. Per anni è stato ospite Toby, il cane-ricercatore, un bassotto meticcio dallo spiccato senso dell’orientamento, caro a tutti gli habitué dell’istituto. Grazie anche al supporto di associazioni di volontariato animaliste, tra cui “Gli amici di Snoopy”, che scelgono l’ISBEM per i loro incontri, è stato possibile ospitare e prendersi cura di un cucciolo in cerca di famiglia. L’ultimo arrivato è appunto Billy, un altro meticcio che sin da subito si è sentito a casa. Mirella Ignone, tra le volontarie dell’associazione animalista, lo ha portato in istituto e da allora anche i ricercatori non possono farne a meno. I benefici della presenza di un cane sono ampiamente riconosciuti, ma pare che averlo vicino alla scrivania possa contribuire persino ad aumentare la produttività. Quella che è una prassi negli Usa, sta diventando un’abitudine anche in Italia. Tanto che il grattacielo più hi-tech di Milano è già pet-friendly, e persino nel grattacielo Unicredit a Milano, che ospita 4.300 dipendenti, si può lavorare con il cane. Ci si prenota per i turni e la lista d’attesa è sempre molto lunga. E senza andare troppo lontano anche l’Istituto scientifico ha scelto di “adottarne” uno. Secondo alcuni recenti studi, il clima è più sereno e la produttività migliora nelle aziende che aprono le porte agli animali domestici. In tanti ormai ne sono convinti e quella che negli Stati Uniti è ormai un’abitudine consolidata, anche da noi sta prendendo piede sempre di più. Non c’è da stupirsi, visto che l’81,6% degli italiani non vorrebbe mai staccarsi dal proprio pet che considera a tutti gli effetti un membro della famiglia (secondo i dati Doxa/Assalco 2019). Ma portare il quattrozampe in ufficio è un toccasana per migliorare l’umore anche tra colleghi. Billy è persino in grado di accompagnare i ricercatori in giro in quel di Mesagne e di tornare autonomamente in istituto, come se abitasse qui da sempre. In attesa di una normativa che regolamenti l’ingresso dei cani in ufficio, si gode della presenza di un ospite, che nella maggior parte dei casi, regala sorrisi a volontà, ricambiati con abbondanti coccole inaspettate.
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